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L'Italia è al bivio. Può rimanere inerte e inchiodata a una crescita lenta e inadeguata oppure reagire e trasformare gli svantaggi competitivi in leve di rilancio: così il PIL aumenterebbe del 50%. Per imboccare la seconda strada occorre cambiare le regole del gioco e i comportamenti, ma da anni il cantiere delle riforme è fermo ad annunci, norme incompiute e misure incoerenti. Questo ha prodotto disorientamento e diffidenza. Le riforme, invece, sono indispensabili. Come fare allora? Si può imparare dai paesi, a cominciare da Germania e Svezia, che hanno invertito lunghe tendenze negative. Questi mostrano che le riforme non sono un pranzo di gala né un atto isolato da affidare a una squadra di pronto-soccorso o una parentesi per poi ricominciare tutto come prima. Il compito più difficile è creare in politica le condizioni affinché le forze in campo competano condividendo la stessa cultura riformista. Perciò le elezioni di febbraio sono cruciali: i partiti devono concentrarsi su proposte concrete e gli italiani sono chiamati a dire l'ultima parola sul loro futuro. Questo libro indaga e spiega, con l'aiuto di economisti e politologi di fama internazionale, gli esempi stranieri di successo e il contesto necessario per compiere la svolta anche in Italia.